Il cranio di Argil di 400.000 anni fa per la prima volta in esposizione al Museo Preistorico “Pietro Fedele”

Il Comune di Pofi celebra il trentesimo anniversario della scoperta del “Cranio di Ceprano”, affettuosamente noto con il nome di “Argil”, uno dei reperti fossili umani più significativi ritrovati in […]

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Chiesa San Andrea Apostolo

La Chiesa Parrocchiale di S. Andrea Apostolo è situata fuori dalle mura castellane, a pochi passi dalla Porta Del Merangolo. Anteriormente al Sec. XV, della chiesa di S. Andrea non si ha alcuna notizia. A farne menzione la prima volta è l’inventario di Onorato Gaetani, redatto l’anno 1941. Lo statuto della terra di Pofi del 1569 riporta che S. Andrea Apostolo è uno dei Protettore della Terra di Pofi e dai racconti dei fedeli che vi facevano visita si evince che erano presenti due altari: l’altare maggiore, dedicato al santo titolare, S. Andrea Apostolo, e la cappella in onore della SS.ma. Concezione e dei Santi Carlo e Francesco di Assisi.

Sempre dalle notizie pervenute dalle visite fatte dai fedeli intorno al1691, si rileva che mancava il battistero e il cimitero sottostante tanto che per la sepolture si ricorse alla chiesa di San Maria alla quale la Chiesa di S. Andrea era asservita. Essa venne distrutta nel secolo scorso durante la prima guerra mondiale e durante la seconda, subì danni molto gravi. Per quanto riguarda l’esterno, è attualmente ben visibile una parte più antica (corpo principale, sacrestia, torre campanaria) e una più recente (facciata).

L’interno, di scarso interesse artistico e più volte rimaneggiato, presenta l’altare maggiore con le statue dei SS. Andrea, Filippo e Giacomo, e due piccole cappelle laterali. All’interno la settecentesca facciata risulta composta di due parti rettangolari armoniosamente composte: una superiore ed una inferiore, divise da un leggero cornicione. Nella superiore, a cui si sovrappongono la croce in ferro e la corona del martirio in un tondo i due pinnacoli ai lati, si legge. D.O.M DILEXIT ANDREAM DOMINUS S.M.E . Nella parte inferiore, più ampia si apre al centro una sola porta, alla quale si accede per una scalinata; porta una lunetta lucifera e ai lati due finestra ovali, alla stessa altezza. Non v’è dubbio che la facciata, della quale si ignora l’autore, è la parte più importante, dal punto di vista architettonico ed è forse, questa, opera di maestranza milanese.

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