Il cranio di Argil di 400.000 anni fa per la prima volta in esposizione al Museo Preistorico “Pietro Fedele”

Il Comune di Pofi celebra il trentesimo anniversario della scoperta del “Cranio di Ceprano”, affettuosamente noto con il nome di “Argil”, uno dei reperti fossili umani più significativi ritrovati in […]

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S. Antonino Martire

La chiesa, sita in contrada La Cupa è dedicata a S. Antonino Martire nato a Pamiers, in Francia. Secondo la tradizione il Santo, in cammino da Salerno verso Roma avrebbe fatto scaturire dal terreno arido acqua per dissetare gli abitanti del Paese.

Le notizie successive risalgono al secolo XI e inizi del XII, periodo a cui sembrano risalire le strutture del sacro edificio pervenute fino a noi. In particolare la prima menzione ufficiale della Chiesa risale al 1125 all’interno della Bolla di Onorio II. Riferimenti alla Chiesa di S. Antonino Martire si trovano poi nelle decime riscosse negli anni 1328-1329, 1331-1333, 1333-1335.

Dallo Statuto di Pofi del 1569 risulta che S. Antonino Martire era venerato come protettore della Terra insieme con S. Sebastiano Martire e S. Andrea Apostolo.

Il Contestabile Lorenzo Onofrio Colonna, con Rescritto del 27 Ottobre 1686, istituì il 2 Settembre, giorno della festa di S. Antonino, l’annuale fiera di merci e bestiame che si svolge tuttora.

Il complesso romanico della Chiesa di S. Antonino Martire, pervenuto fino a noi, sorge nel verde della campagna ed è costituito dalla Chiesa, ad una navata, orientata est-ovest, e dalla torre campanaria con bifore. Nel lato sud, addossati alla Chiesa, si trovano alcuni modesti ambienti in passato dimora del clero e poi del custode. La parete interna di ingresso è quasi interamente coperta da un affresco che raffigura la Trilogia dantesca (probabilmente risalente al 1443). Gli affreschi della Chiesa sono più eloquenti delle parole. Come ha scritto S. Gregorio Magno “ Nelle chiese le pitture servono a coloro che, non sapendo leggere, vedono riprodotto sulle pareti ciò che non sono in grado di apprendere dai codici”.

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