Il cranio di Argil di 400.000 anni fa per la prima volta in esposizione al Museo Preistorico “Pietro Fedele”

Il Comune di Pofi celebra il trentesimo anniversario della scoperta del “Cranio di Ceprano”, affettuosamente noto con il nome di “Argil”, uno dei reperti fossili umani più significativi ritrovati in […]

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Beato Antonio Baldinucci

Nasce a Firenze il 19 giugno 1665 – Muore a Pofi il 7 novembre 1717 Vogliamo ricordare il Beato Antonio Baldinucci non perché cittadino nativo di Pofi ma perché è a Pofi che ha vissuto i suoi ultimi giorni di vita e perché tanto caro ai cittadini di Pofi. Il suo destino spirituale si delineò già nei suoi primi giorni di vita quando, cullato dalla sua balia affinché smettesse di piangere, cadde; accortosi che il piccolo non respirava più, il padre invocò il Santo di Padova e subito il piccolo Antonio riprese a respirare.

Antonio giunge a Pofi il 16 ottobre del 1717 per quella che sarà l’ultima delle sue innumerevoli missioni. Al suo ingresso in Pofi venne accolto da oltre quattromila fedeli, tra cui anche una donna “posseduta dal demonio” che gli urlò “cacciate dalla Chiesa quella Vergine, cacciate quel predicatore”. Nello stesso giorno la donna fu miracolata e aiutò il missionario esanime per la malattia, fin dentro la chiesa.

Il Beato Antonio prosegue incessantemente, di giorno e per alcune ore della notte, con le sue predicazioni e confessioni per il territorio di Pofi, senza curarsi della malattia che si fa sempre più grave e che il 7 novembre lo porterà alla morte.

Padre Mossi, giunto da Frascati per continuare le missioni, descrive così il dolore per la grave perdita: “Divulgata per la terra di Pofi la morte del servo di Dio, non è esprimibile il sentimento e il dolore gravissimo che ne mostrò il divoto popolo, il quale nel vedermi quella mattina (dopo le dieci antimeridiane) andare alla chiesa a celebrare la Santa Messa, mi diè segni evidenti della singolare venerazione e dell’amore verso il servo di Dio, affollandosi verso di me in atto di compatirmi, il che facevano colle lacrime agli occhi e col percuotersi il petto, tanto che non seppi io stesso contenermi dal piangere di tenerezza”.

Al Beato Antonio sono attribuiti alcuni miracoli compiuti nel periodo della sua permanenza a Pofi (richiamati anche durante il processo di beatificazione). Durante la prima occupazione francese (1798-1809), il corpo del Beato venne rimosso dalla chiesa di S. Pietro dove era stato seppellito nella cappella della famiglia De Carolis e collocato in altro luogo per timore che venisse profanato o rapito. La Reliquia più insigne che si abbia è quella del cuore che, estinta la famiglia De Carolis, con tutte le prove autentiche fu consegnata ai Padri Gesuiti. Dopo il trafugamento, rimasero alcuni frammenti di ossa del Baldinucci e probabilmente a questi frammenti si riferisce l’iscrizione, tuttora esistente sul pavimento della navata centrale della chiesa di S.Pietro: IN QUESTA TOMBA RIPOSANO SINO AL MDCCCXCIII LE RELIQUIE DEL B. ANTONIO BALDINUCCI D.C.D.G., NATO A FIRENZE E MORTO IN POFI.

Il processo di Beatificazione inizio nel 1723 e terminò, con la proclamazione di Beato nel 1893. In suo onore, al pianterreno del palazzo De Carolis, ove dimorò e morì il Beato, venne realizzata dalla nobile famiglia pofana, nel 1949, una cappella.

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