Pofi tra le due occupazioni francesi
Nel 1798 Roma e lo Stato della Chiesa furono occupati dai francesi e di lì a poco fu proclamata la Repubblica Romana; il Papa venne destituito e spogliato del potere temporale. Con il nuovo ordinamento, il territorio dello Stato fu diviso in 8 Dipartimenti, questi in Cantoni e i Cantoni in Municipi. Le province di Campagna e di Marittima formarono il Dipartimento del Circeo, con Anagni capoluogo; esso comprendeva 18 Cantoni, tra cui il Cantone di Pofi, costituito da Pofi (Capocantone), Arnara, Ripi e Castro. Duarante la Repubblica Romana i francesi erano ricorsi a due espedienti per superare la grande crisi finanziaria: requisizione degli oggetti preziosi delle chiese e incameramento e vendita dei beni della comunità. Gli atti di vendita non erano del tutto ultimati quando venne a cessare la Repubbilca romana.
Nel 1800 fu ricostituito lo Stato del Papa, e la comunità di Pofi dovette affrontare una grave crisi finanziaria, per cui fu continuata la politica francese di vendita dei beni della comunità. Nel 1805 fu venduta la Macchia di Pofi, fatti salvi i diritti di “pascere e di legnare” a favore della popolazione. Ma la comunità chiedeva la salvaguardia dei propri diritti, per cui la Macchia fu ceduta in enfiteusi al Comune di Pofi, che si obbligò a corrispondere un canone annuo in denaro.
In seguito la macchia tornò in piena disponibilità al demanio comunale. Nello stesso 1805 a Pofi fu istituito il mercato settimanale, da svolgersi nel lunedì; esso si svolse fin dall’inizio fuori dalle mura castellane, “cioè da S.Rocco al Giardino”, mentre non c’erano ancora la strada del Ferro di Cavallo e i suoi muraglioni, costruiti dopo l’Unità d’Italia. Il mercato settimanale diede un certo impulso al commercio locale; prima di esso erano state istituite da Lorenzo Onofrio Colonna la fiera di S. Antonino martire (1 e 2 settembre) e la fiera di S. Sebastiano martire (19, 20 e 21 gennaio, trasferita poi ai giorni 30, 31 luglio e 1 agosto), in onore dei Santi Protettori della Terra di Pofi. La fiera della Madonna degli Angeli (che si svolge tuttora nella domenica in Albis e nel lunedì successivo), invece, sembra posteriore all’istituzione del mercato settimanale.
Nel 1806 le truppe napoleoniche attraversarono lo Stato Pontificio, dirette alla conquista del Regno di Napoli. In quella occasione si accantonarono nel territorio di Pofi 1200 soldati francesi. Dopo che Napoleone ordinò l’annessione di tutto il territorio pontificio all’impero francese (nel 1809), il nuovo ordinamento statale fu instaurato in modo pacifico: il territorio fu diviso in due Dipartimenti o Province; i Dipartimenti in Circondari, i Circondari in Cantoni e i Cantoni in Comuni. Il Diparimento del Tevere comprendeva Roma e i vari Circondari, tra cui quello di Frosinone. I Dipartimenti erano presieduti da un Prefetto mentre i Circondari da un Sotto-Prefetto; a capo dei Cantoni c’era un Giudice di Pace e a capo delle Comuni un Maire, assistito da un Consiglio municipale.
Anche Pofi subì tale riorganizzazione e fu ridotto ad una semplice Comune, soggetta al Cantone di Ceprano, subendo un vero e proprio declassamento. Molto importante in questo periodo fu lo stanziamento di una somma per la costruzione del cimitero, l’istituzione dei “Registri dello Sato Civile” (nascite, matrimoni, morti), in analogia ai registri ecclesiastici di battesimi, matrimoni e morti secondo le disposizioni canoniche del Concilio di Trento. Si provvide ad istallare nella torre civica la “mostra del pubblico orologio” e vennero adottati il calendario e l’ora secondo l’uso francese.