Gaetano Tizzone e Libero Gaetano Tizzone da Pofi
Intorno al 1500, nacquero a Pofi due importanti figure della letteratura italiana, ma in particolar modo due figure fondamentali per l’editoria di testi in lingua volgare, ebbero una certa notorietà nel campo delle umane lettere e vengono tutt’oggi citati in testi di Storia della letteratura italiana per le ricerche universitarie. In primo piano c’è la figura di messer Gaetano Tizzone da Pofi, svolse attività di letterato e di editore a Venezia, negli anni 1520, 1530. Il Giovanardi, nella sua storia di Veroli, cita “Gaetano Tizzone, figlio di Carlo clemente, amico delle umane lettere e delle principali muse, si rese benemerito presso gli uomini del suo tempo, non per lode del volgare, ma nell’edizione di celebri opere di Giovanni Boccaccia, quali: La Fiammetta, la teseide, il filocolo, l’Epistola a Pino dei Rossi, nonché, Le stanze del poliziano”, inoltre fu autore di una commedia andata purtroppo perduta. E qualche tempo prima della morte, che lo colse giovane, 1540, stava preparando una grammatica ed un dizionario. Il cugino Libero Gaetano Tizzone da Pofi, continuò l’opera nello stesso campo. Mons. Florenzani scrive nel testo “Rilevamenti storici sulla parrocchia abbazia di s. Pietro Apostolo”, che Libero continuò la grammatica del cugino Gaetano, pubblicandola a Napoli nel 1539 mentre purtroppo non si ha più traccia del Dizionario.