Don Silvio Bergonzi
Don Silvio Bergonzi, importante figura storica del nostro paese. Nativo di Torrice fu missionario di fede e pace a Pofi durante il periodo nazifascista. “L’Abbaticchio”, così veniva soprannominato Don Silvio per la sua figura esile, fu di vitale importanza nel periodo delle retate nazifasciste ed i bombardamenti nemici, punto di riferimento per le notizie, fornite solo a persone fidate, sull’evoluzione della guerra e dei fatti che allora avvenivano sui fronti.
Inoltre l’ingegnoso abbaticchio aveva costruito una piccola radio ed era in grado di apprendere quotidianamente ciò che ad altri compaesani era sconosciuto. Secondo i racconti dei nostri nonni, vissuti in quel periodo, Don Silvio dal terrazzo di casa Martella, dove risiedeva, faceva segnalazioni agli aerei perché non bombardassero Pofi. Il nostro paese infatti fu risparmiato dai bersagliamenti e, durante le retate delle ss, il prete si recava nella vecchia chiesa di S.Rocco e con il suono delle campane dava segnale agli abitanti di fuggire nei ricoveri.
Ma un giorno un traditore locale informa il comando tedesco “Feld Gendarmery”, dell’attività svolta dall’abbaticchio, perquisirono la sua abitazione e, purtroppo scoprirono nascosti armi e materiali militari ed avvenne così l’arresto ed il trasferimento nelle carceri di Paliano. Don Silvio fu visto l’ultima volta in quel giorno portato da due soldati nazisti armati.
In seguito, dopo la caduta del fronte di Cassino, i tedeschi si mettono in fuga verso il nord, e non potendo trasportare i prigionieri di Paliano, pensarono di bombardare il carcere con l’intento di uccidere così anche tutti i prigionieri all’interno dello stabile. Pochi furono i fortunati che riuscirono a salvarsi, per il povero Don Bergonzi crudele fu il destino, il 04 Aprile 1944 muore all’età di 44 anni, colpito in piena fronte da una scheggia di granata durante i bombardamenti.